3. Beni immateriali tra tutela sostanziale e giurisdizionale

Il modulo «Beni immateriali tra tutela sostanziale e giurisdizionale» si propone di approfondire le nuove forme giuridiche di appartenenza in relazione ai c.dd. «nuovi beni», e con particolare riferimento alle entità immateriali. Di fronte all’emersione di queste entità, còmpito dell’interprete è quello di individuare la disciplina piú adeguata e in particolare di rinvenire nel sistema gli strumenti di tutela sostanziali e processuali piú adeguati, nonché di verificare se tali risorse possano o meno essere ricondotte nell’alveo dei beni in senso giuridico, con conseguente applicazione della disciplina del libro III del codice civile (artt. 810 ss. c.c.). La soluzione a tali interrogativi è particolarmente complessa; e ciò, sia perché il concetto di «nuovi beni» è suscettibile di ricomprendere al suo interno numerose entità (come, ad es., l’ambiente, l’energia, i dati personali e non personali, le privative industriali, le creazioni intellettuali, e cosí via) difficilmente riconducibili ad una categoria unitaria; sia poiché, stante l’apertura del nostro ordinamento ai formanti sovranazionali, occorre tenere in attenta considerazione non soltanto le acquisizioni della nostra giurisprudenza teorica e pratica, ma anche la disciplina di derivazione europea e gli orientamenti delle Corti sovranazionali. Il modulo ha dunque l’obiettivo di verificare l’esigenza di una rilettura della nozione di bene prestando particolare attenzione anche alle istanze provenienti dalla legislazione europea ed internazionale, alla luce sia di un’interpretazione sistematica ed assiologica, e dunque sensibile ai valori sottesi al processo di individuazione di nuove forme di appartenenza e, in particolar modo, alla centralità della persona umana nel vigente sistema ordinamentale.